Ecomondo: Un Messaggio di Rigenerazione e Innovazione Ambientale
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Ecomondo: L’edizione di quest’anno ha costituito un trampolino di lancio per un futuro più sostenibile e prospero, affermando che la rigenerazione del suolo e dell’idrosfera è un pilastro fondamentale dell’economia circolare.
In questo contesto, Nuovo S.r.l. ha giocato un ruolo cruciale, emergendo come punto di riferimento nell’ambito delle tecnologie ambientali.
La presenza di Nuovo S.r.l. sulle pagine di Hi-Tech Ambiente ha messo in evidenza un tema di vitale importanza: l’efficienza negli impianti di trattamento dei rifiuti liquidi. Questo parallelo tra un impianto inefficiente e un corpo malato ha sottolineato l’urgenza di operare cambiamenti cruciali. Proprio come un corpo malato può essere curato, anche un impianto inefficiente può essere riparato.
La metamorfosi di Nuovo S.r.l. è stata un risultato tangibile delle sue iniziative nel campo del trattamento e del recupero dei rifiuti.
L’azienda ha fatto della sua innovazione un marchio di fabbrica, ottenendo brevetti per impianti all’avanguardia e impegnandosi costantemente per migliorare le proprie soluzioni ambientali.
Un punto chiave è rappresentato dalla cultura del recupero: un concetto cruciale per contrastare il 60% dei rifiuti europei che finiscono in discarica senza essere recuperati. Attraverso piattaforme innovative e trasparenti, Nuovo S.r.l. si impegna attivamente nel trasformare i rifiuti in risorse, coinvolgendo le comunità e promuovendo una gestione sostenibile dei rifiuti.
Le “Pillole di Claudio“, brevi video informativi sull’ambiente e la gestione dei rifiuti, rappresentano un ulteriore passo avanti nell’approccio divulgativo di Nuovo S.r.l.
Verso la fine del mese, l’azienda è stata riconosciuta anche dalla rivista “Imprese Informa” della Camera di Commercio di Chieti-Pescara, che ha enfatizzato l’impegno dell’azienda nell’innovazione e nella sostenibilità.
In questo contesto, Nuovo S.r.l. ha dimostrato la propria flessibilità e versatilità nell’affrontare le sfide dell’ambiente, come evidenziato dalla pubblicazione dedicata alle donne nel settore ambientale. Il punto di forza dell’azienda risiede nella sua continuità operativa e nell’approccio innovativo che alimenta, grazie alla tecnologia digitale, un impatto positivo sull’ambiente e sull’ecosistema nel suo complesso.
Il futuro sostenibile è un obiettivo raggiungibile, e Nuovo S.r.l. è un esempio concreto di come l’innovazione ambientale possa guidare un cambiamento tangibile e positivo, creando un mondo migliore per tutti noi.
La cultura del recupero
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In base alle stime elaborate dalla commissione Europea, mediamente in Europa vengono smaltiti in discarica oltre il 60 % di rifiuti prodotti. In altre parole, secondo questo dato, più della metà dei rifiuti che produciamo hanno come destinazione finale la discarica e, pertanto, non sono né recuperati né valorizzati.
Come potremmo favorire lo sviluppo della cultura del recupero?
Crediamo che ci siano molteplici strade per raggiungere tale obiettivo, ma volendo concentrare la nostra trattazione, parleremo di tre aspetti su cui riteniamo sia importante lavorare: la politica educativa, lo snellimento dell’iter burocratico e la politica industriale.
È raro che i bambini e i ragazzi si chiedano che fine facciano i rifiuti che producono. Per questo gli alunni delle scuole di primo e secondo grado devono essere introdotti alla tematica della destinazione finale dei rifiuti e devono comprendere il valore superiore del recupero. Per poterlo fare, il primo passo è dare la formazione necessaria ai docenti.
Un secondo aspetto da tener presente è che l’eccessiva burocrazia e la lungaggine delle procedure disorienta e scoraggia qualsiasi imprenditore. Pertanto, semplificare gli iter burocratici necessari per avviare il processo incentiverebbe la nascita di nuove attività imprenditoriali, di nuove tecnologie e di nuovi centri per il recupero.

Anche la politica industriale dovrebbe promuovere la cultura del recupero e puntare sulla premialità per quelle aziende che svolgono attività di ricerca e continuano ad investire sull’innovazione attraverso lo sviluppo di brevetti.
Proprio attraverso le nostre attività di ricerca, abbiamo messo a punto diversi processi innovativi con l’acquisizione di due brevetti per invenzione industriale che permettono di affrontare le nuove sfide del mercato del trattamento rifiuti attraverso il rispetto dell’ambiente e il concetto di “GENERARE NUOVA RICCHEZZA”.
Per saperne di più sui nostri brevetti leggi i seguenti articoli:
Gassificatore Terraverde Energy
Hydro-Shocks e Soil washing
Il credito d’imposta nel trattamento dei rifiuti
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Come aumentare la percentuale di questa agevolazione
per R&S affidandosi a una PMI innovativa
Gli imprenditori che vogliono realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti devono affrontare investimenti economici e finanziari importanti.
Per questo, negli ultimi anni, il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato diverse agevolazioni fiscali per raggiungere gli obiettivi di economia circolare, transizione ecologica e soprattutto per sopperire alla carenza di impianti presenti nella nostra nazione.
E’ da considerare che nella maggior parte dei casi la progettazione e la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti, civili o industriali, liquidi o solidi, pericolosi o non, sono sempre soggetti a ricerca industriale e sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative.
Tra le forme di agevolazioni introdotte dalla Legge n. 160/2019 all’art. 1 commi 198-209, regolata dal Decreto Attuativo del 26/5/2020, c’è il “credito d’imposta per ricerca e sviluppo, per innovazione tecnologica e design”.
Le aziende che possono accedere all’agevolazione sono le imprese di qualsiasi settore e dimensione, i consorzi e le reti di impresa (con personalità giuridica), gli enti non commerciali e le imprese agricole.
Per i periodi di imposta 2021 e 2022 sono state istituite queste percentuali, che possono essere cumulabili all’interno dello stesso progetto: credito d’imposta del 20% nel limite massimo di 4 mln di euro per la ricerca e sviluppo; credito d’imposta del 10% nel limite massimo di 2 mln di euro per l’innovazione tecnologica; credito d’imposta del 15% nel limite massimo di 2 mln di euro per l‘innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.
Le agevolazioni resteranno con percentuali più basse anche dal 2023 al 2025, mentre dal 2026 al 2031 resterà solo l’agevolazione per R&S.
Le attività considerate di ricerca e sviluppo, ammissibili al credito d’imposta, sono quelle di ricerca fondamentale, di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale in campo scientifico e/o tecnologico, mentre per l’innovazione tecnologica sono considerate ammissibili tutte quelle attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.
L’elenco delle spese ammissibili riguardano: spese del personale; quote di ammortamento e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di R&S; spese per contratti di ricerca aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di R&S; solo per R&S, le quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative ad un’invenzione industriale o biotecnologica; spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di R&S; spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di R&S.
Nel 2022, per le attività di R&S svolte da imprese operanti al sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), la misura del credito d’imposta è stata straordinariamente aumentata del 25% per le grandi imprese, 35% per le medie imprese e 45% per le piccole imprese. Nel caso di contratti stipulati con PMI innovative, aventi sede in Italia, le percentuali aumentano ancora, in quanto le spese concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare, quindi, chi costruisce un impianto di trattamento rifiuti nel Mezzogiorno affidandosi a una PMI innovativa, avrà un credito d’imposta R&S del 37,50% per le grandi imprese, del 52,50% per le medie imprese e del 67,50% per le piccole imprese. Nuovo è una PMI innovativa ed è tra quelle realtà italiane che si occupa di consulenza e progettazione per la realizzazione di impianti per il trattamento di qualsiasi tipo di rifiuto, basando il suo know-how sull’esperienza trentennale dei propri tecnici.
Grazie alle continue attività di ricerca e sperimentazione, ha raggiunto l’ottenimento di un primo brevetto nel 2016 dal titolo “Gassificatore a letto rivoltato” ed è in procinto di ricevere il riconoscimento di un secondo dal titolo “Dispositivo di lavaggio e pulizia di materiale incoerente quali sabbie, pietrisco, ghiaia, ghiaino, o simili”, denominato Hydro-Shock (marchio registrato UE).
Nuovo investe costantemente nell’innovazione e nella ricerca attraverso lo studio di soluzioni personalizzate per i suoi clienti nel rispetto dell’ambiente, dedicandosi con passione alle nuove sfide dell’economia circolare, perché crede fermamente che i rifiuti possono trasformarsi in “nuova” ricchezza.
Nuovo srl è una PMI innovativa
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Nuovo srl è diventata PMI innovativa il 26 novembre 2019 grazie alle competenze e agli investimenti che gli hanno permesso di sviluppare un brevetto specifico per la costruzione di un “gassificatore a letto rivoltato”; ma anche per avere una idea strategica molto chiara e orientata a una economia circolare e sostenibile, dove il territorio è concepito con un unico sistema che può essere valorizzato.
Essere una PMI innovativa era ed è una tappa fondamentale per contribuire in modo efficace e creare partnership tecnologiche e innovative che potessero e possano consentire lo sviluppo del nostro Paese.
Cos’è una PMI innovativa?
L’istituto è stato introdotto nel 2015 con l’art. 4 del Decreto Legislativo n.3 del 2015. Fa parte della normativa e della strategia nazionale delle startup e in particolare le PMI innovative, come Nuovo srl, rappresentano un importante riferimento per lo sviluppo dell’Italia. Sono considerate il secondo stadio evolutivo delle startup innovative definite anche dal Ministero dello Sviluppo Economico “mature e pronte alla fase di crescita consolidata”.
Nuovo srl è diventata PMI innovativa grazie a due requisiti fondamentali:
- è titolare di un brevetto, “Gassificatore a letto rivoltato”;
- ha sostenuto spese in Ricerca e Sviluppo e Innovazione pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
Si tratta di un contributo concreto che Nuovo srl mette a disposizione del territorio e delle imprese per costruire una economia circolare e favorire un sistema sostenibile.
Perché lavorare con una PMI innovativa?
Il “Decreto Rilancio” n.34 del 19 maggio 2020 prevede nell’art. 38 comma 4 un vantaggio fiscale importante per le imprese che si avvalgono dei servizi di una PMI innovativa.
Infatti l’art. 38 recita che le prestazioni per Ricerca e Sviluppo ricevute dalle PMI innovative saranno computate nel calcolo del credito d’imposta al 150% generando un beneficio che arriva al 67,5%. Questo è un vantaggio concreto per le imprese, oltre alla qualità della progettazione e le competenze che Nuovo srl può fornire alle aziende interessate.
Si tratta di un importante riconoscimento per quelle realtà del territorio nazionale che contribuiscono alla innovazione del Paese Italia.
Il nostro brevetto “Gassificatore a letto rivoltato”
IL “gassificatore a letto rivoltato” è un gassificatore per la conversione energetica di materiale organico, dotato di un sistema innovativo di movimentazione e miscelazione del materiale.
IL RIFIUTO RISPONDE - Le ceneri da combustione
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Oggi intervistiamo le ceneri da combustione che sono preoccupate per come gli uomini gestiscono i rifiuti e si sono rivolte a Nuovo srl. Scopriamo il motivo:
Come vi chiamate?
Ci chiamiamo ceneri leggere da combustione dei rifiuti e siamo grigie, spente e pericolose
Da dove venite?
Come ceneri da combustione, siamo l’ultimo scarto alla fine del processo di combustione energetica dei rifiuti. Tutti, non vedono l’ora di buttarci via e di farci sparire nelle discariche perché accumuliamo tante sostanze inquinanti che possono arrecare danni a tutti, disperdendosi nell’ambiente circostante
Come vorreste essere trattati?
Saremmo davvero felici se, al posto di finire in discarica, anche a caro prezzo, venissimo trattate in appositi impianti che ci permetterebbero di trasformare la nostra condizione di rifiuto in nuova risorsa.
Cosa si può fare perché ciò avvenga?
Bisognerebbe studiare la soluzione più adeguata per cambiare la nostra posizione, di ceneri di combustione, di rifiuto inquinante a risorsa per il mondo del settore edile, per esempio, attraverso la progettazione di impianti innovativi capaci di produrre questo risultato.
Perché vi siete rivolti a Nuovo srl?
Ci siamo rivolti alla NUOVO srl perché è una PMI Innovativa, leader nel settore dei rifiuti. Inoltre, abbiamo saputo che ha messo a punto un sistema di lavaggio che consente di eliminare gli inquinanti che conteniamo, in modo da poter essere recuperate per il settore edile, miscelate con materiale inerte.
In questo modo, entreremmo a far parte del vero sistema dell’Economia Circolare, raggiungendo il sogno di CAMBIARE da rifiuto a risorsa, per generare NUOVA RICCHEZZA.
V° Uscita, rubrica creata e gestita dalla Nuovo srl (copyright 2021) per spiegare i rifiuti in modo semplice e creativo e per evidenziare problemi e soluzioni.
IL RIFIUTO RISPONDE - Fanghi di depurazione
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Oggi intervistiamo i fanghi di depurazione che sono preoccupati per come gli uomini gestiscono i rifiuti e si sono rivolti a Nuovo srl. Scopriamo il motivo:
Come vi chiamate?
Ci chiamiamo fanghi di depurazione civile e siamo viscidi, appiccicosi e puzzolenti ma potremmo diventare importanti e utili.
Da dove venite?
Proveniamo dalla depurazione delle acque fognarie civili e rappresentiamo l’insieme di tutte le sostanze che gli uomini buttano nelle fognature ogni giorno. Siamo composti da sostanze organiche, da fosforo, da azoto e possiamo contenere anche metalli pesanti e idrocarburi vari.
Come vorreste essere trattati?
Prima di tutto, ci piacerebbe che il genere umano imparasse a non buttare qualsiasi cosa gli passa per la testa nello scarico fognario, ma cominciasse a responsabilizzarsi e a rispettare il pianeta Terra.
In questo modo, eviteremmo di accumulare tutti gli inquinanti pericolosi per l’ambiente e potremmo essere recuperati facilmente come fertilizzante. Altrimenti, alle condizioni attuali, dobbiamo essere valorizzati in modo diverso.
Cosa si può fare perché ciò avvenga?
Noi, fanghi di depurazione, siamo una biomassa, cioè un insieme di organismi animali e vegetali scartati dal genere umano. Per questo motivo possiamo essere valorizzati in modo diverso, il modo migliore è quello di essere trasformati in energia attraverso impianti di gassificazione che producono energie rinnovabili in totale rispetto dell’ambiente.
Perché vi siete rivolti a Nuovo srl?
Come fanghi di depurazione siamo preoccupati perché potremmo essere usati in modo più efficace e risolutivo. Siamo venuti a sapere che la Nuovo srl progetta impianti innovativi e all’avanguardia e che possiede già un sistema di gassificazione brevettato.
Questo ci permetterebbe di entrare a far parte del vero sistema dell’Economia Circolare, raggiungendo il sogno di cambiare da rifiuto a risorsa, per generare nuova ricchezza.
IV° Uscita, rubrica creata e gestita dalla Nuovo srl (copyright 2021) per spiegare i rifiuti in modo semplice e creativo e per evidenziare problemi e soluzioni.
IL RIFIUTO RISPONDE - Le acque di sentina
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Acque di sentina, III° USCITA
Rubrica creata e gestita dalla Nuovo srl (copyright 2021)
Per spiegare i rifiuti in modo semplice e creativo…
Per evidenziare problemi e soluzioni…
LE ACQUE DI SENTINA E LE EMULSIONI OLEOSE
Come vi chiamate?
Ci chiamiamo acque oleose perché siamo miscelate con olii in diverse percentuali. Siamo unte e dense e se ci disperdiamo nell’ambiente, possiamo fare tantissimi danni!!!
Da dove venite?
Veniamo da qualsiasi tipo di processo industriale e dai servizi di raccolta e di pulizia, anche delle navi.
Come vorreste essere trattate?
Vorremmo essere trattate nel modo giusto, che consiste nel separare in primis i fanghi che conteniamo dall’acqua e dall’olio, nel miglior modo possibile. In seguito, l’olio può essere rigenerato attraverso un processo di recupero per essere riciclato, così come l’acqua che risulterà pulita e riutilizzabile.
Cosa si può fare perché ciò avvenga?
Per fare in modo di essere trattate correttamente e come ci meritiamo, dopo la nostra raccolta, dobbiamo assolutamente essere inviate in impianti idonei al nostro trattamento e al nostro recupero.
Perché vi siete rivolte a Nuovo?
Ci siamo rivolte a voi perché sappiamo che siete specializzati nella creazione di impianti innovativi che ci consentiranno di ripulirci totalmente, permettendo all’acqua e all’olio di tornare alle loro funzioni originali nel totale rispetto dell’ambiente e nell’ottica della vera economia circolare.
Sappiamo che i vostri impianti all’avanguardia, ci daranno la possibilità di CAMBIARE da rifiuto a risorsa,
per generare NUOVA RICCHEZZA.
PROSSIMA USCITA: Fanghi da depurazione civile
Lasciaci un tuo contatto e te lo invieremo in maniera diretta.
Valutazione di Impatto Ambientale
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Valutazione di Impatto Ambientale: perché così gestita è un problema e come risolverla
La Valutazione di Impatto Ambientale nasce negli Stati Uniti nel 1969 come National Environment Policy Act (NEPA) ponendo le basi del concetto di “sviluppo sostenibile”. Nel 1985 l’Unione Europea introduce per la prima volta questa procedura come strumento di politica ambientale. Successivamente la V.I.A. entra in vigore in Italia l’8 luglio del 1986 con la Legge n. 349 e viene dunque istituito il Ministero dell’Ambiente insieme alle norme in materia di danno ambientale.
L’ autorizzazione viene rilasciata dalla pubblica amministrazione sulla base di progetti presentati da enti pubblici o privati che individua, valuta e descrive gli effetti dell’opera/progetto sull’ambiente/ salute umana e, allo stesso tempo previene, minimizza ed elimina gli impatti negativi sull’ambiente circostante.
I concetti fondamentali sono: prevenzione (analizza gli ipotetici impatti), integrazione (analizza gli effetti cumulativi), confronto (stabilisce un dialogo e riscontro tra chi autorizza e chi progetta) e partecipazione (garantisce il contributo dei cittadini e associazioni per assicurare trasparenza)
È dunque evidente che la V.I.A. è uno strumento simultaneamente utile ed etico, poiché considera e agisce sulle conseguenze per la salute umana e la salvaguardia dell’ambiente.
Ad ogni modo, nell’ottenimento della V.I.A. io personalmente non ho riscontrato un’efficiente continuità in tutte le regioni italiane in cui l’ho richiesta.
In Liguria, ad esempio, dove procedono spediti i lavori per la realizzazione di una piattaforma polifunzionale da noi progettata, la V.I.A. è stata rilasciata senza indugi o relative difficoltà tecniche e il lavoro è stato svolto dall’ente in maniera positivamente meticolosa.
Ciò però non avviene in Sicilia, per fare un esempio recente, dove il rilascio della V.I.A. diventa in molti casi uno strumento di bocciatura di progetti, non per motivi tecnici ma per meri aspetti formali. Ossia, all’atto pratico, troviamo centri abitati e addirittura strutture pubbliche (scuole) anche abusive a ridosso, nelle immediate vicinanze o all’interno di zone industriali.
La V.I.A. è uno strumento valido nella sua natura che, quando gestito malevolmente, diventa uno strumento meramente burocratico che in larga scala blocca miliardi di euro di investimenti privati. Sulla base di ciò, lavorando da oltre 30 anni nel settore mi sento legittimato ad esprimere dubbi sul funzionamento di questo strumento amministrativo.
Riflessioni sulla Valutazione di Impatto Ambientale
Chi ha interesse nel rendere difficile la vita dei professionisti del settore industriale soprattutto in regioni che maggiormente necessitano di investimenti?
Chi dovrebbe sorvegliare sulla competenza dei tecnici che gestiscono queste pratiche?
Chi garantisce che i tecnici siano scelti esclusivamente per competenza dimostrata?
La politica, naturalmente.
Credo sia arrivato il momento di porre limiti all’attuale metodo di valutazione, dunque ritengo che per le zone industriali debba sempre essere consentita la realizzazione di impianti – senza passare per la V.I.A. – nel rispetto delle normative vigenti (tantissime).
In questo modo, si possono accelerare i procedimenti autorizzativi che, seppur contingentati nel tempo dalla normativa, per lo meno eviterebbero il protrarsi smisurato del tempo del rilascio della V.I.A. che spesso richiede svariati anni.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, mi piacerebbe aprire un confronto e cercare di migliorare, se non proprio sovvertire, lo stato delle cose.
Claudio Di Giacomo
IL RIFIUTO RISPONDE - rifiuto da spazzamento stradale
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Spazzamento stradale, II° USCITA
Rubrica creata e gestita dalla Nuovo srl (copyright 2021)
Per spiegare i rifiuti in modo semplice e creativo…
Per evidenziare problemi e soluzioni…
IL RIFIUTO DA SPAZZAMENTO STRADALE
Come ti chiami?
Mi chiamo rifiuto da spazzamento stradale , e mi sento sporco, impolverato e confuso perché sono carico di tante cose.
Da dove vieni?
Provengo da tutte le strade, autostrade, vie, viottoli, parchi e marciapiedi del mondo.
Sono strano perché rappresento un miscuglio eterogeneo, composto da sabbia, ghiaia, terra e foglie secche generate dalla strada.
E non basta! Il genere umano, spesso irrispettoso dell’ambiente che ci circonda, mi riempie di plastica, carta, legno, cicche di sigarette, che butta continuamente a terra, mentre cammina o quando è alla guida.
Come vorresti essere trattato?
Prima di tutto, mi piacerebbe che il genere umano imparasse a non buttare per la strada i rifiuti, in questo modo, liberandomi per esempio della carta, della plastica e delle cicche di sigaretta, porterei un fardello meno pesante e potrei essere recuperato in maggiore quantità.
Oggi mi portano spesso nelle discariche, invece di recuperare le mie parti riutilizzabili che mi trasformerebbero in una risorsa utile, soprattutto per il settore dell’edilizia.
Cosa si può fare perché ciò avvenga?
Per realizzare il mio desiderio, vorrei essere trattato in impianti in grado di recuperare e valorizzare le mie parti buone, con soluzioni tecnologiche innovative e avanzate.
In questi impianti, troverei i modi e i tempi per essere trasformato da rifiuto inutile e ingombrante a risorsa, partecipando alla realizzazione dell’Economia Circolare.
Perché ti sei rivolto a Nuovo?
Perché sono venuto a sapere che avete brevettato HYDRO-SHOCKS, un nuovo sistema per ripulirmi integralmente, risparmiando costi energetici e di manutenzione, rispetto alle tecnologie esistenti.
Sono certo che i vostri impianti all’avanguardia, mi daranno la possibilità di CAMBIARE da rifiuto a risorsa,
per generare NUOVA RICCHEZZA.
PROSSIMA USCITA: Le acque di sentina e l’emulsioni oleose.
Lasciaci un tuo contatto e te lo invieremo in maniera diretta.
IL RIFIUTO RISPONDE -Percolato
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Percolato, I° USCITA
Rubrica creata e gestita dalla Nuovo srl (copyright2021)
Per spiegare i rifiuti in modo semplice e creativo…
Per evidenziare problemi e soluzioni…
IL PERCOLATO
Come ti chiami?
Mi chiamo percolato, sono inutile, brutto e puzzolente. Dicono tutti che sono antipatico e non vedono l’ora di disfarsi di me. Mi reputano il problema più grande nel mio mondo perché mi genero in continuazione, quasi all’infinito, da qualsiasi cumulo di rifiuto per percolamento o per dilavamento.
Da dove vieni?
Vengo soprattutto dalle discariche ma mi trovate anche in altri luoghi dove ci sono cumuli, movimentazioni, lavorazioni di rifiuti.
Come vorresti essere trattato?
Sicuramente mi piacerebbe essere trattato in impianti idonei, adattabili alle mie caratteristiche, e invece sono triste perché finisco per essere parzialmente trattato e spesso solo “diluito”.
Il mio desiderio più grande è essere quasi interamente riciclato, vorrei trasformarmi da liquido brutto e puzzolente in acqua pulita ed essere riutilizzato ad uso industriale e/o irriguo, in modo da produrre alla fine solo una piccola parte residua.
Cosa si può fare perché ciò avvenga?
Per realizzare il mio sogno, dovrei essere trattato in impianti all’avanguardia con soluzioni tecnologiche innovative e avanzate. In questi impianti, avrei i giusti modi e tempi per essere trasformato da rifiuto inutile e inquinante a risorsa idrica, partecipando in questo modo anch’io alla realizzazione della vera Economia Circolare.
Perché ti sei rivolto a Nuovo?
Perché negli impianti che progettate è possibile CAMBIARE da rifiuto a risorsa,
per generare NUOVA RICCHEZZA.
PROSSIMA USCITA 15.04.21: Il rifiuto da spazzamento stradale.
Lasciaci un tuo contatto e te lo invieremo in maniera diretta.